Recensione film “Non così vicino”
RECENSIONE del FILM
“ Non così vicino” (“A man called Otto”)
uscito in Italia il 16/02/2023, con la regia di Marc Forster.
Un film che può essere definito un inno alla vita e che l’attore Tom Hanks – protagonista indimenticabile di Forrest Gump – interpreta ancora una volta con magistrale bravura.
La trama si intreccia con particolari che danno completezza al significato del film. E’ la storia di Otto (nome che si può scrivere anche come numero 8 e che letto rovesciato, cioè ‘ꝏ’, rappresenta il simbolo dell’infinito), un uomo che rimane vedovo dopo essersi occupato a lungo della moglie Sonya rimasta in carrozzina in seguito ad un incidente stradale avvenuto anni prima, nella cui circostanza ha anche perso il figlio che portava in grembo. Otto prova più volte a farla finita, a suicidarsi, ma la vita ha in serbo per lui un altro finale; è un uomo riconosciuto nel quartiere in cui vive come una persona dal carattere scontroso, suscettibile che impedisce a chiunque di avvicinarsi, chiuso in un mondo che non lascia spazio al prossimo. Un giorno, mentre alcuni nuovi vicini appena arrivati stanno cercando di parcheggiare malamente l’auto, Otto vede la scena e d’istinto interviene per aiutarli, sale al posto del guidatore e parcheggia. Inizia così una nuova vita per lo scorbutico Otto. La nuova famiglia è composta da Marisol che è in gravidanza (“portatrice di vita”), il marito Tommy e le due figlie piccole. L’atteggiamento di lei, spontaneo e coinvolgente, porterà Otto ad essere sempre più presente nelle loro vite, ad assumere ruoli già noti come il prendersi cura dei più fragili, e meno sperimentati come il mettersi a servizio della comunità per difenderla e non per attaccarla come avrebbe fatto un tempo. Avrà una parte importante nella sua ‘resurrezione’ anche “il grigio gattone” che entra nella vita di Otto e che, a sua volta, gli darà calore e motivo per svegliarsi al mattino. Nel corso del film prenderanno sempre più spazio la generosità di Otto e il suo “grande cuore” (ha anche una cardiomiopatia ipertrofica).
Da questo film si evince che il dolore per la perdita di una persona cara può creare un’involuzione dentro la vita di chi resta: nulla sembra aver più valore o senso e il contatto con la realtà diventa scomodo. Allo stesso tempo però il film propone anche un altro messaggio: tutto può cambiare, tutto può riprendere vigore portando serenità. La presenza di Marisol nella vita di Otto tesse i fili spezzati di un’esistenza che è diventata solitudine e isolamento. Piano piano da donna sconosciuta e straniera – la giovane donna è originaria dal Messico – diventa familiare, diventa famiglia. La disperazione si scontra e, così facendo, incontra la speranza con gesti semplici come “Ti suono il campanello per portarti dei biscotti fatti in casa o accetto il tuo aiuto per imparare a guidare l’auto”. Otto diventa infatti l’istruttore di guida di Marisol. In questo film con pazienza e leggerezza lo spettatore viene aiutato a rileggere la realtà e a riconoscere la vita come prodiga e premurosa, se si rimane con lo sguardo verso ciò che circonda e con l’animo disponibile e accogliente.
Curiosità: a interpretare il protagonista da giovane, mentre ripercorre la storia della sua vita e dei suoi ricordi, il figlio di Tom Hanks, Truman.
– Caterina Bertelli équipe ADVAR Rimanere Insieme