Il mio sì con la mia mamma

Un sogno importante quello di Sara: avere mamma Federica al suo fianco nel giorno più bello, nonostante la malattia.

E’ sempre stato il mio sogno quello di camminare con l’abito bianco fianco a fianco con il mio papà Sergio, mentre tutti ci spettavano con i lacrimoni. Un giorno di festa, un giorno dove non esistono problemi, un giorno dove solo l’amore è il protagonista.
Persa nei miei pensieri imaginavo sempre la scelta dell’abito con la mia mamma Federica, mia zia Patrizia e le mie amiche, a ridere e a criticare gli abiti. Pensavo alle mille cose da decidere: la location, i fiori, il menu, la torta, il colore delle tovaglie, ecc. Quando mia mamma si è ammalata, questo sogno è diventato il mio incubo. Non riuscivo più ad immaginarlo; avevo persino
minacciato il mio compagno Jacopo di non provare mai più ad affrontare il discorso e di non sognarsi mai di fare la proposta perché senza la mia mamma non aveva più senso. Tutto ciò non lo volevo più. Era troppo doloroso e troppo vuoto. Mia mamma è una guerriera, ha lottato tanto, sempre, non si è mai arresa. Ha passato mesi distesa su un letto, soffrendo per la maggior parte di questi, in silenzio. La sua stanza era piccola ma avevamo cercato di farla diventare “casa” e, un po’, devo dire che ce l’avevamo fatta. Era casa anche grazie alle persone che si prendevano cura di lei. Quando ci hanno proposto di spostarci in un hospice avevamo timore: lei aveva il suo giro di “amici” e le sue abitudini. Prima di farle affrontare un viaggio così lungo (era ricoverata allo IOV di Padova), dovevo vedere con i miei occhi. Non appena varcata la porta mi sono sentita finalmente in pace: tutto il rumore nella mia testa, i dubbi e le paure si erano zittiti.

Da quando mamma è qui, ha ricominciato una nuova vita ed è finalmente serena e felice, ma felice davvero. Ha una luce nel cuore che non avevo mai visto. Pensavo che il massimo fosse il fatto di poter vedere il giardino dalla sua camera, dal suo letto, ma quando le hanno proposto un modo per sedersi sulla sedia ed uscire all’aria aperta dopo mesi, non ci potevo credere. Era qualcosa di impensabile per noi. La sua felicità non era contenibile. Ha potuto ricominciare a vivere con dignità: era di nuovo Federica, non era più la paziente. Ha potuto riassaporare il profumo dell’erba tagliata, il sole sulla sua pelle e la possibilità di fare dei regalini e di comprarsi qualcosa che le piacesse al mercatino presente all’interno dello Spazio Rita.
In quel momento ho capito che il mio sogno non doveva più rimanere chiuso nel cassetto. In soli 5 giorni, con tanta determinazione e il sostegno di poche ma importanti persone, siamo riusciti ad organizzare il nostro matrimonio proprio qui, nello splendido giardino dell’hospice Casa dei Gelsi.
ADVAR ha accolto la richiesta con delicatezza e disponibilità, supportando l’organizzazione affinché quel giorno potesse essere davvero speciale.
E speciale lo è stato: un contenitore di emozioni, abbracci, lacrime felici, segni tangibili di quanto l’amore possa superare ogni limite. La mia mamma c’era nel giorno più importante della mia vita.
Rimarrà per sempre indelebile nel nostro cuore. Tutto ciò è stato possibile grazie alle persone meravigliose di ADVAR: tutti si sono attivati e resi disponibili per aiutarci a realizzare il nostro sogno.
Saremo per sempre riconoscenti.
Qui c’è amore, cura e rispetto per la vita.

Sara Fabris

Parliamo insieme di Lasciti Testamentari Solidali.


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